giovedì 10 gennaio 2013

Il Panda che voleva ballare il samba

Ciao a tutti,
dopo la pausa festiva di fine 2012 ho scelto di postarvi un breve racconto.

Solo pochi mesi fa ho scoperto che il mio caro cugino Giuseppe scrive brevi storie seguendo le tracce proposte dal blog Narrantierranti, un sito molto interessante che è stato definito "laboratorio di micro-narrazione" dal sito Paid to be on facebook.
La particolarità di questa progetto consiste nel pubblicare ogni domenica a mezzanotte due parole sulla pagina di facebbok, l’account Twitter e il blog dedicato invitando chiunque a scrivere un breve racconto rispettando il vincolo del collegamento tra i due termini e il limite dei 400 caratteri.
Per saperne di più vi invito a leggere l'intervista al fondatore di NarrantiErranti.

Mio cugino Giuseppe partecipa spesso a questa gara di scrittura e qualche settimana fa ha pubblicato sulla sua pagina di facebook un racconto che mi è piaciuto molto e che ho deciso di illustrare e proporre come primo post del nuovo anno.
Quindi, augurando a tutti i miei lettori un prospero 2013, di seguito vi presento quella che si può definire una bella favola.

IL PANDA CHE VOLEVA BALLARE IL SAMBA di Giuseppe Bove

C'era una volta un Panda che voleva ballare il samba.
Tutti gli dissero che poteva fargli male, non erano fatti per lui quei balli ma non ascoltò nessuno e incominciò il suo viaggio.
Era stanco di quella danza lenta cinese, buona solo per i visitatori del parco.
Voleva mischiarsi insieme agli altri animali, perdersi in in una moltitudine e non essere l'ultimo della fila.
In Alaska incontrò un orso polare, lo invitò ad unirsi a lui, ma quell'orso era troppo freddo, troppo bianco e troppo sicuro delle sue certezze: <<I Panda non ballano il samba!>>.
Non si arrese e continuò il suo cammino.
In Canada, in un giorno di pioggia, un bisonte si fece avanti. <<Non conosco il samba, sono uno dei pochi rimasti e sono qui a raccontare storie, la tradizione è importante per me>>. <<Vieni con me e conoscerai questo ballo>> rispose il Panda, ma quel bisonte non volle e rimase fermo in quel giorno di pioggia a raccontare storie e vivere di tradizioni.
Nel Messico incontrò un Puma che iniziò a ballare lentamente intorno a lui ripetendo: <<Tu sei l'animale atteso, colui che porterà la verità tra noi animali e darà ogni giorno erba fresca ed acqua pulita a tutti noi!>>. Ma quel Panda sapeva di esser solo un Panda che voleva ballare il samba e scappò via da quel pazzo animale.
In Brasile un anaconda gli saltò addosso da un albero: <<Cosa ci fai qui tanto lontano dalla tua casa?>>. Il Panda, mentre veniva strozzato lentamente, raccontò il suo viaggio al serpente. Quel viscido animale disse: <<Mi sono intenerito, ti lascio andare e ti seguirò fino a Rio per vederti ballare ma se non sarai bravo ti mangierò>>. Il Panda ergendosi per quanto poteva rispose: <<Ho fatto questo lungo viaggio perchè sono libero e liberamente prendo le mie scelte, se tu ora mi vuoi costringere a fare qualcosa allora non sarò più libero e sarò schiavo di te, del tuo giudizio, della paura di sbagliare e della paura della morte, allora è meglio finirla ora, felice di aver vissuto liberamente che obbligato a servirti!>>.
Il serpente meravigliato e confuso dal suo discorso lo lasciò andare verso il suo obiettivo.

Il Panda che voleva ballare il Samba, Alfonso Di Mauro, 2012

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